“Come ritrovare la vera identità comunitaria nella consapevolezza della responsabilità che abbiamo gli uni verso gli altri anche nella rete online?”. Nel messaggio per la 53ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Papa Francesco offre una risposta a partire dalla metafora del corpo e delle membra, che “San Paolo usa per parlare della relazione di reciprocità tra le persone”. È una riflessione che ritorna nella sua attualità all’indomani del 50° anniversario della nascita di Internet (29 ottobre 1969). Si parlava del primo nodo che legava e teneva insieme i “fili” di una rete tessuta tra due centri di ricerca californiani a 500 km di distanza l’uno dall’altro. Dopo 50 anni, piace pensare che i tanti nodi nati da quel primo esperimento siano i volti delle persone che tengono insieme le trame della rete. È l’immagine più bella, probabilmente, che rimanda alle sorgenti della comunità. E che, allo stesso tempo, permette di riflettere sui tanti non-senso dell’attuale società mediatica. Uno su tutti: la perdita dell’identità. Ci si rifugia nell’anonimato proprio perché si è persa quella capacità di sentirsi partecipi di un progetto comune, di un bene comune. In un’ultima analisi, di com-passione verso l’altro.