Mons. Antonio Monopoli
Oggi, 19 aprile 2020, domenica in albis o della Divina Misericordia, dopo un breve ricovero nell’ospedale Perrino, è deceduto di morte naturale il caro mons. Antonio Monopoli. Da tempo viveva presso il “Focolare” di Ostuni, dove veniva assistito con rispetto e amore. Ad agosto prossimo avrebbe compiuto 94 anni. A causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso, la benedizione della salma avverrà in forma privata nella giornata di domani direttamente al cimitero di Ostuni. L’Arcivescovo, che più volte era stato a trovarlo al Focolare con reciproca gioia, presiederà una concelebrazione di suffragio per lui, in data da stabilire, alla cessazione delle restrizioni attualmente in vigore.
Mons. Monopoli è una figura cristallina del nostro clero diocesano. Dopo gli studi teologici nel Seminario Leoniano di Anagni, di cui conservava grato ricordo, era stato ordinato sacerdote il 14 agosto 1949. Svolse inizialmente vari incarichi tra cui, per breve periodo, anche quello di parroco della Cattedrale di Ostuni. Fu assistente diocesano dell’Azione Cattolica, lavorando all’unisono con ottimi laici che si avvicendavano nella presidenza. Poi la fiducia dell’Amministratore apostolico mons. Orazio Semeraro lo scelse come vicario generale dell’allora diocesi di Ostuni, e in tale ufficio lo confermò nel 1975 il nuovo arcivescovo, mons.SettimioTodisco. A partire dall’unificazione delle due diocesi nel 1986 rimase pro-vicario generale, continuando il suo servizio fedelissimo all’Arcivescovo, insieme a mons. Catarozzolo, fino al mese di giugno dell’anno 2000. In seguito, finchè ha potuto, ha proseguito il suo servizio come cappellano delle monache carmelitane e come assistente degli “Amici della biblioteca diocesana di Ostuni”.
Lo abbiamo ammirato per l’altezza dei valori ecclesiali, che distinguevano la sua persona pur così schiva, ancor più dell’alta statura fisica. Non gli era congeniale l’agire affrettato o irriflessivo. La sua parola levigata e gli atti del suo scrupoloso servizio manifestavano immancabilmente la sua attitudine a ponderare le cose, con quella chiara rettitudine d’intenzione che lo motivava in ogni circostanza. Impregnato fino al midollo da un genuino senso di Chiesa, collaboratore fidato, discretissimo e affezionato di mons. Todisco, umile e devoto anche verso mons.Talucci e mons. Caliandro, sempre distinto e gentile con tutti, lascia ad ognuno di noi l’esempio di una vita sacerdotale fedele e pura.
La “Madonna della Nova”, che in tempi normali il popolo ostunese visita in questa domenica, gli dischiuda maternamente le porte del cielo.
Il vicario generale
d.Fabio Ciollaro