Carissimi fratelli e sorelle della santa Chiesa di Dio, che è in Brindisi-Ostuni, pace e benedizione da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo, nello Spirito Santo!
Col cuore inquieto per questa nuova chiamata del Signore, che mi è giunta attraverso il discernimento del Santo Padre Francesco, a cui va la mia filiale riconoscenza, scrivo a voi come a un popolo di fratelli e sorelle, già divenuti familiari.
Desidero rivolgere il mio filiale saluto a Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Domenico Caliandro, che ha guidato con paterna fermezza la diocesi, e adesso mi passa il testimone del servizio episcopale.
Saluto con filiale ammirazione Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Settimio Todisco, che continua a offrire la sua vita per il bene del popolo di Dio che ha servito con zelo apostolico; il mio pensiero fraterno va ai due vescovi figli di questa diocesi: Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo Metropolita di Bari-Bitonto e Sua Eccellenza Mons.Fabio Collaro, Vescovo di Cerignola- Ascoli Satriano.
Con affetto di predilezione, porgo il mio saluto ai sacerdoti, primi collaboratori del vescovo nella missione pastorale, con loro saluto i religiosi e le religiose, i diaconi permanenti, i giovani seminaristi e tutti i fedeli laici, corresponsabili nella missione della chiesa. In questo tempo di cammino sinodale, emerge chiara una verità antica e sempre nuova, ma non sempre interiorizzata e cioè che tutto il popolo di Dio è soggetto attivo della missione della Chiesa.
Il tempo che viviamo, caratterizzato da luci e ombre e da un chiaro cambiamento d’epoca, non ammette uno stile di passiva conservazione dell’esistente, perché questo alimenterebbe in noi credenti nostalgie da museo. Quello che viviamo è un tempo che ci chiede il coraggio di osare nella creatività profetica del vangelo, per avviare un serio cambiamento di rotta nella vita personale, ecclesiale e sociale. Dall’Eucarestia e dalla Parola di vita è necessario attingere quella energia che deve portare ciascuno di noi, secondo la sua specifica vocazione, ad essere una missione. Più che avere una missione da compiere, quasi come dovere, abbiamo bisogno di essere una missione con tutta la nostra vita, che non può conoscere spazi privati, dedicati ai tanti fermenti di egoismo antievangelico, portatori sani di compromessi che ci consegnano a una testimonianza cristiana solo formale.
Porgo il mio saluto alle autorità civili e militari del territorio diocesano, fin da ora manifesto la mia disponibilità a collaborare, pur nella distinzione dei propri ruoli, per far crescere il bene comune, come fondamento solido, in grado di orientare scelte ispirate alla dignità della persona, al giusto sostegno delle famiglie, a un lavoro dignitoso e onesto, alla tutela dell’ambiente, come casa comune da custodire come dono di Dio.
L’approdo sulle rive della nostra diocesi di Brindisi-Ostuni significa per me, distacco dalla cara diocesi di Tricarico, cantiere familiare, in cui ho mosso i primi passi del mio servizio episcopale e che sempre avrà un posto nel mio cuore.
Carissimi fratelli e sorelle, vengo a voi con l’unica pretesa di voler essere artigiano di comunione, secondo il vangelo, per continuare a credere fermamente che “Lui deve crescere; io, invece, diminuire.” (Gv 3,30). Vi chiedo soltanto di pregare per me, come io da oggi farò per voi, in attesa di poter incontrare i vostri volti, le vostre storie, le vostre ansie e le vostre gioie, e iniziare il cammino al vostro fianco, in compagnia del Cristo risorto e sono certo che anche a noi, come ai due discepoli di Emmaus, arderà il cuore e avremo l’entusiasmo per ripartire con passo spedito verso la missione che lo Spirito ci indica.
La Vergine Maria, madre di Dio e della Chiesa, ci insegni a vivere il tempo nella operosa responsabilità, nella creativa premura e della cura fraterna, i Santi patroni Leucio e Oronzo intercedano dal cielo per questo nuovo cammino di chiesa.
Vi saluto con affetto fraterno e invoco su di voi la benedizione del Signore!
Tricarico, 9 dicembre 2022
+ Giovanni
Arcivescovo eletto di Brindisi-Ostuni