Intervento dell’Arcivescovo nell’Assemblea degli Operatori Pastorali del 20 settembre 2019

“La chiesa grembo dello Spirito che genera alla vita i figli”

Chiamarvi amati figli non è formalità ma piena convinzione dopo sette anni di servizio insieme a voi. Senza voi non saremmo chiesa, perché essa è casa!

  • Quando un campo diventa sterile perché non più coltivato, iniziano a proliferare le erbacce. Quindi il contadino inizia a dissodare in profondità.
  • Poi sceglie i semi con la trebbia, separando la semente col setaccio. Solo quella buona deve essere messa nel terreno. Dove prendiamo i semi? Dai santi! Per essere potenza che germina deve prendere sangue e carne di una persona! Ci sono persone che riscoprono la Parola danno seme buono.
  • Alcune comunità sembrano stanche perché hanno smarrito la capacità di generare. Occorre andare all’origine della nostra chiamata per riscoprire la passione.

La generatività perché ci siamo accorti che la Chiesa fa fatica a creare nuovi cristiani. Abbiamo messo Dio in secondo piano. Prima la stessa società era cristiana e bastava poco. Oggi non è più così. La fede è una cosa secondaria. Cosa ci ha resi sterili? Tra la generazione alla vita umana e la generazione alla gita di fede esiste una profonda analogia (Semeraro, “Per una pastorale generativa”). Occorre andare alla radice delle relazioni: per generare occorre essere almeno in due! Fisiologicamente siamo fatti a metà, siamo archi che cercano l’altra parte, siamo cercatori di Dio. Ma occorre passare dalla ricerca all’incontro, dall’innamoramento all’amore. Nel cammino però occorre tornare spesso a questo incontro per rifondare il cammino ordinario. Perché le scelte di ogni giorno siano fondate sulla relazione di ciascuno con Gesù.

Questa scelta passa attraverso la comunità, di tutti noi che abbiamo scelto di unirci a Dio.

La Chiesa diventa lo spazio dove ciascuno racconta come ha incontrato Cristo.

La parabola del Padre Misericordioso offre alcuni spunti interessanti per questo discorso attraverso tre parole:volto-cuore-casa.

Il volto è quello del Padre che attende il figlio minore, un volto che da la dignità ad ogni figlio. La fede stimola a cercare in ogni volto quello stesso di Dio.

Il cuore è la misericordia che restituisce ogni cosa al figlio, un cuore che dona e che si dona.

La casa è il luogo dove chiunque si sente accolto e dove ciascuno ha il proprio posto. Se la chiesa diventa casa, il cuore è lo spazio di Dio dove si incontra il suo volto, torneremo ad essere generativi!