Auguri per il XXV dell’Arcivescovo

Indirizzo di auguri del Vicario Generale al termine della Messa Crismale
Al termine di questa Messa Crismale, Eccellenza, a nome del presbiterio e dell’intera diocesi, sono lieto di porgerLe gli auguri filiali di tutti per le Feste pasquali 2018. Intorno a Lei, durante questa celebrazione, abbiamo sperimentato quanto sono vere le parole della Lumen Gentium sulla natura della Chiesa: “ Dio ha convocato l’assemblea di coloro che guardano nella fede a Gesù, autore della salvezza e principio di unità e di pace e ne ha costituito la Chiesa, perché sia per tutti e per i singoli il sacramento visibile di questa unità salvifica.” Si, realmente oggi Dio ci ha convocato in questa Cattedrale, come assemblea di coloro che guardano nella fede a Gesù, perché Lui è e deve essere il centro della nostra fede e della nostra vita ecclesiale. In quest’ottica, l’atteggiamento di fede con cui ci rapportiamo al vescovo non è altro che la naturale conseguenza della nostra relazione di fede con il Signore Gesù. Né servile piaggeria, né calcolo e convenienze umane, e neppure le semplici buone maniere possono rendere vero e solido il nostro rapporto con Lei, ma solo lo sguardo di fede, che fa vedere ogni cosa dall’angolatura giusta e aiuta a superare i problemi.
In quest’atteggiamento, ispirato dalla fede e riscaldato dall’affetto, noi vivremo il venticinquesimo del suo episcopato, nel prossimo mese di giugno. Vivremo con Lei tale ricorrenza nell’unità della Chiesa locale, ma con sobrietà e senza clamori, secondo il Suo stile. Il regalo, però, abbiamo voluto anticiparglielo già oggi: le nuove e artistiche anfore d’argento, che rimarranno con Suo stemma in questa Cattedrale e saranno usate ogni anno per la benedizione degli oli nella Messa crismale. L’abile cesellatore ha riprodotto su di esse l’albero che Le è più caro, l’ulivo, dal cui frutto fluisce l’olio. Oggi, mentre le anfore venivano recate davanti a Lei, abbiamo cantato così: Consecrare tu dignare… O Re dell’eterna patria / degnati di consacrare tu stesso quest’ olio / vivo segno della grazia . Hoc olivum signum vivum. L’augurio che facciamo a Lei e alla nostra diocesi è dunque di veder crescere i frutti, gli effetti benefici di quest’olio dovunque sarà portato. Che la nostra Chiesa locale sia premunita e rafforzata, come abbiamo cantato, iura contra daemonum, contro le ingannevoli pretese e i ripetuti assalti del nemico, e soprattutto possa svolgere serenamente la sua missione, crescendo nella vitalità spirituale e nella fecondità apostolica. Con quest’auspicio, Eccellenza, buona Pasqua da tutti noi!
Sac. Fabio Ciollaro, vicario generale